Ancora un’occhiata alla Milano che fu, la storia di una piscina di più di 150 anni fa, ormai quasi persa nelle nebbie del ricordo, quasi leggenda.
La storia del Bagno di Diana, prima piscina pubblica di Milano, iniziò il 9 luglio del 1842, quando venne solennemente inaugurata alla presenza del governatore austriaco e di una gran folla, davvero curiosa di vedere quella vasca enorme, nata dal progetto dell’architetto e pittore Andrea Pizzala di un nuovo stabilimento per la scuola di nuoto milanese.
Secondo la leggenda, il Bagno prese il suo nome da una statua della dea Diana che fu rinvenuta durante gli scavi per la costruzione della piscina, ma il tutto ha assunto col passar del tempo contorni sempre più vaghi e indefiniti.
Il complesso era situato presso l’isolato tra le attuali vie Nino Bixio, Paolo Mascagni e Giuseppe Sirtori ed era composto di circa 120 cabine, un caffè, un ristorante e un grande giardino con ippocastani, salici piangenti e pioppi, mentre la vasca, che misurava 100 metri ed era larga 25, correva parallela ai Bastioni presso il viale Monforte, oggi viale Piave.
L’acqua del Bagno proveniva dal canale della Gerenzana, che in realtà era uno dei tanti soprannomi del Seveso, situato in quella zona del Naviglio dove il canale della Martesana incrociava via Melchiorre Gioia.
Inizialmente la piscina era aperta solo agli uomini, che partecipavano alle lezioni tenute dagli istruttori inglesi, ma dal 1886 anche le donne, pur se ad appositi orari e di nascosto, ebbero il privilegio di partecipare ad alcune lezioni.
Nel 1908 il Bagno venne acquistato dall’impresario teatrale Luigi Zerboni, che fece ricoprire di cemento dai Cugini Prada la vasca, trasformandola in una pista per il pattinaggio a rotelle, mentre il complesso divenne il Kursaal Diana, con una sala da ballo e un teatro da 850 posti.
Ma nel marzo del 1921 il teatro venne danneggiato gravemente da un attentato anarchico, che lasciò un centinaio di feriti e 21 morti, e questo spinse Zerboni a chiudere definitivamente il Kursaal Diana.
Il colpo di grazia per l’ormai ex piscina avvenne nel 1930, con l’inaugurazione del Lido di piazzale Lotto, e da allora solo pochi ricordano il Bagno di Diana, che diede inizio alla storia delle piscine pubbliche in Italia.